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News

Francesco Paolo Michetti - A novant'anni dalla morte (1851-1929)

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Presentazione catalogo Francesco Paolo Michetti

Martedì 12 marzo 2019 - ore 17.30 Sala delle Colonne - Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea - Roma

Ingresso libero

Intervengono:

Claudio Strinati
Francesco Leone

Saranno presenti gli autori

La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea presenta l’importante volume Francesco Paolo Michetti. Catalogo generale a cura di Fabio Benzi, Gianluca Berardi, Teresa Sacchi Lodispoto, Sabrina Spinazzè, pubblicato da Silvana Editoriale.

All'interno del volume, presentazione di Roberto Lucifero e un saggio di Francesco Parisi.

Francesco Paolo Michetti (1851-1929) è da riconoscere come uno dei protagonisti del panorama artistico italiano e internazionale del secondo Ottocento e primo Novecento per la singolarità di un percorso lungo, articolato e capace di evolversi maturando negli anni differenti tecniche e stili. Gli studi condotti negli ultimi vent'anni, nel mettere in luce la sua versatilità e la straordinaria facilità esecutiva e inventiva, hanno evidenziato l'urgenza di una ricognizione scientifica della sua vasta e fortunata produzione, soprattutto per discernere quanto effettivamente da lui realizzato, e quanto riconducibile alla prolifica attività dei numerosissimi falsari e imitatori.
Frutto di dieci anni di lavoro, questo catalogo curato da Fabio Benzi, Gianluca Berardi, Teresa Sacchi Lodispoto e Sabrina Spinazzè, rappresenta un imprescindibile strumento di chiarezza critica, che fissa il corpus delle opere pittoriche e grafiche e ripercorre, nei saggi introduttivi, la parabola umana e artistica di Michetti, punteggiata da prestigiosi incarichi, onorificenze e successi nazionali e internazionali. Se Napoli, Parigi e Roma costituiscono i tre vertici del suo percorso di affermazione, è l'Abruzzo, stretto tra montagne e mare, la principale fonte d'ispirazione. La sua natura e la sua gente sono i protagonisti di un grande poema ciclico e simbolico di vita e morte che si compone nel tempo e che, pur nell'evoluzione della forma, risponde all'esigenza mai tradita di penetrare l'essenza della realtà. Completato da importanti apparati biobibliografici, il volume contribuisce a restituire pienamente all'artista una posizione centrale tra i maestri europei.


Info pubblico
Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
viale delle Belle Arti, 131 – 00197 Roma
orari di apertura: dal martedì alla domenica 8.30 – 19.30
ultimo ingresso 18.45
T +39 06 3229 8221
Ufficio stampa Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea
Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. | T +39 06 322 98 307/308/328
Ufficio stampa Silvana Editoriale
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Il Catalogo Generale Michetti - Presentazione del volume

 


 

 

Falsi Michetti in mostra

Si è aperta da qualche tempo, a Francavilla al Mare, una mostra su Francesco Paolo Michetti e il suo cenacolo. È venuto alla ribalta un cospicuo gruppo di opere che conosco da molti anni, e che a mio parere non ha nulla a che fare col maestro abruzzese, uno dei maggiori artisti italiani dell’Ottocento. Sono molto perplesso di fronte a un'operazione così sfrontata, i cui risvolti penso (ma forse sbaglio) tendano a conferire a qualche Ente locale condotto da persone ingenue o mal consigliate, parte o tutta quella collezione.

Da molti anni studio l’artista (più di venti), e da circa dieci, coadiuvato da un comitato scientifico composto da altri tre competenti studiosi, sto curando il Catalogo Generale delle opere di Francesco Paolo Michetti, il cui primo, cospicuo volume uscirà in autunno.

Il problema dei falsi Michettti emerse prestissimo, quando l’artista era ancora vivo, almeno dalla fine degli anni ottanta dell’Ottocento. Una prima testimonianza di questo dilagare di falsi l’abbiamo addirittura nel 1888: un articolo di giornale ci informa che quadri falsi, soprattutto di Michetti e Morelli, ma anche di altri autori, sono diffusi impunemente sul mercato di Buenos Ayres, dove le leggi sulla contraffazione non esistevano. Un ulteriore articolo, nel 1893, giunge persino ad attribuire al vecchio editore della “Cronaca Bizantina”, Angelo Sommaruga, emigrato in America dopo rovesci finanziari e dubbie – se non losche – azioni economiche, la diffusione di falsi Michetti. In Italia la situazione è altrettanto conclamata e probabilmente molto precedente rispetto alla denuncia che il noto critico Michele Biancale ne fece nel 1927, dunque ancora una volta prima della morte dell’artista (sulla rivista ufficiale del Ministero della Pubblica Istruzione). Biancale notava che si erano diffuse, in maniera evidentemente già abnorme, quasi industriale, le contraffazioni: “Ora, di tale artista, le cui opere sono ricercate e falsificate da collezionisti e da contraffattori che hanno àteliers, a Napoli e a Milano, di false nervosità disegnative, di falsa rapidità di tocco, di falsa tipologia michettiana”. Per arrivare a parlare di “ateliers” dedicati a tali falsi, con centrali a Napoli e a Milano, la situazione doveva avere già a metà degli anni venti del secolo scorso, raggiunto proporzioni tanto enormi quanto preoccupanti.

La questione si è riproposta, in Abruzzo, pochi anni fa, quando è stato scoperto dalla guardia di finanza un prolifico falsario di Michetti.

Questi fatti, noti a tutti (almeno negli eventi recenti), hanno determinato che per qualsiasi operazione su Michetti, io sia stato preventivamente consultato, per evitare errori drammatici. Anche dalle persone che hanno organizzato questa mostra. Anzi, anche per questa mostra sono stato consultato, per un’opera inedita; mentre sono espressamente stato tenuto all’oscuro di un gruppo di opere improponibili che sono state rovesciate improvvidamente nell’esposizione. Il perché mi è ignoto: progetti indicibili? distrazione? Non saprei dirlo. Fatto sta che decine di persone e di colleghi mi stanno interpellando affinché faccia sentire la mia voce. Alcuni collezionisti seri, resisi conto della situazione (che è a dire il vero eclatante: la dubbia autenticità risulta evidente anche ad amatori non professionisti), hanno negato non solo il prolungamento del prestito delle loro opere autentiche, ma anche la stessa pubblicazione in un catalogo (non ancora pubblicato alla fine della mostra: questo dà la misura della “serietà” dell’operazione) che sarebbe risultato infamante. Per dire la verità, in vista dell’uscita del Catalogo Generale, nel quale simili opere mai verranno inserite, pensavo di ignorare la questione. Ma, mi è stato detto insistentemente, l’Abruzzo non merita un’onta così vergognosa. Forse è vero, e allora chiedo a chi quella mostra ha organizzato, di chiuderla pietosamente e velocemente. Per il bene di Michetti.

Fabio Benzi

Rassegna stampa

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